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La Parity Rate, le OTA e gli Albergatori

01 Settembre 2014 |Cristiano Quadrelli

La Questione della Parity Rate
Su Internet e nei convegni si parla molto di Parity Rate, chi parla di infrangerla, chi di leggi ad hoc per tutelarsi dallo strapotere dei portali e tanto altro. Credo sia importante capire bene quali sono i meccanismi di base, per poi poter prendere delle scelte consapevoli sulla strategia dei prezzi da applicare nella vendita online.

Parity Rate

Perché le OTA pretendono la Parity Rate?
Il ruolo delle Online Travel Agency è ovviamente quello di vendere attraverso Internet camere di Hotel, Voli e servizi annessi al turismo. Attraverso azioni di marketing su molteplici canali (Google AdWords, Mailing, pubblicità in TV e giornali) promuovono il loro sito per intercettare potenziali clienti che hanno la necessità di prenotare un Hotel o un viaggio online. Quando i portali hanno portato il turista sul loro sito, mostrano le strutture alberghiere presenti, nelle varie località, per consentire al cliente di prenotare. Il processo di prenotazione è quindi naturalmente influenzato dal prezzo presente sul sito. Se questo prezzo non è competitivo o identico (parity rate o nella traduzione "tariffa uguale") a quello proposto dall'albergatore sul proprio sito sarà molto difficile per le OTA convincere il cliente a prenotare.

Gli sforzi (enormi in termini economici) dei portali di prenotazione, compiuti per l'acquisizione dei clienti sul loro sito, sono vanificati se come strumento di prenotazione non sono competitivi. Chi naviga su Internet ha a disposizione strumenti potentissimi che consentono di trovare l'Hotel più adatto in tempi rapidi, nella zona migliore (attraverso mappe interattive), in base al proprio budget, con delle recensioni che tutelano (per quanto possibile) il cliente, con informazioni scritte nella propria lingua. Se le OTA quindi non fossero competitive, il cliente una volta trovato l'albergo non esiterebbe poi a prenotarlo direttamente sul sito dell'Hotel. Se questa operazione diventasse una consuetudine, che senso avrebbe per le OTA investire soldi o addirittura esistere? Questa è una della ragioni fondamentali per cui le OTA pretendono la Parity Rate, è una vitale necessità per consentire la loro esistenza sul mercato.

Perché Booking.com non ha più praticamente bisogno della Parity Rate.
Se si cercano degli Hotel a Roma su Booking.com ci sono oltre 3.000 strutture affiliate. Attraverso potenti e sofisticati algoritmi il portale può verificare quali strutture gli consentono il guadagno maggiore. Verificando il tasso di conversione del proprio sistema di prenotazione per ogni singolo Hotel presente, il portale può individuare quale struttura è meglio promuovere rispetto ad un altra. In aggiunta a tali considerazioni, è possibile che alcuni Hotel offrano a Booking commissioni maggiori (over commission) o applichino offerte speciali particolari (flash deals, offerte smart, …), facendo sì che Booking con una scelta di oltre 3.000 strutture risulti in una posizione estremamente forte. Se una struttura alberghiera non vende a causa dei prezzi più competitivi sul sito personale, Booking ha molte alternative che gli consentono di acquisire la prenotazione. Ovviamente gli Hotel a cui i portali concedono le prime posizioni nelle pagine dei risultati, convogliando su di essi un elevato traffico ed un elevato fatturato, sono più soggetti ad un monitoraggio costante, a causa della più pressante esigenza che il portale ha di fargli rispettare la Parity Rate. Sarà infatti più difficile per loro non applicare tariffe uguali, diversamente da quanto accade con le strutture meno in vista che in molti casi riescono a raggirare i rigidi controlli.

Non rispettare la Parity Rate?
Infrangere la Parity Rate è una strategia che paga solo nell'immediato e non nel lungo periodo, è quindi necessario fare attenzione se si vogliono violare le regole contrattuali che i portali richiedono, farlo significa diminuire la conversione sul portale che porta quindi ad una successiva minor visibilità dell’hotel da parte di Booking o delle altre OTA. Booking.com, Expedia, HRS & Co. investono centinaia di milioni di Euro e fanno di tutto per tutelarsi da chi vuole aggirare il contratto o da eventuali leggi specifiche, ma come dice Totò "cà nisciun è fess".